Preghiera. Meditazione di don Angelo Romano sul Vangelo - Il ricco e il povero Lazzaro (Lc 16,19-31)
17 Марш 2022 | продолжительность: 26:05
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Il Tempo di Quaresima ci invita a lasciarci interrogare dalla parola di Dio, rimettendo in questione non aspetti esteriori e superficiali della nostra vita, ma quello che possiamo definire l'orientamento fondamentale della nostra esistenza. La parabola che abbiamo ascoltato è contenuta in un capitolo del Vangelo di Luca, dedicato ad ammonire i discepoli e anche i farisei a rivedere il proprio uso dei beni. Poco prima Gesù aveva affermato “nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza”. La parabola spiega meglio questo concetto. Gesù descrive il ricco in modo dettagliato, sembra essere un uomo fortunato, che gode dei suoi beni. Gesù non ci dice se quel ricco aveva acquisito i suoi beni in modo disonesto. Nulla viene accennato a riguardo. In realtà nella scena viene introdotto un altro protagonista, un povero di nome Lazzaro. Stava alla sua porta coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco, ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. E’ da notare che questa parabola sia contenuta nel capitolo successivo a quello dedicato alle parabole sulla misericordia, capitolo in cui troviamo le tre parabole della misericordia, quella sulla pecora perduta, sulla dramma perduta e quella del figliol prodigo. E’ come se l'evangelista Luca, ci volesse ammonire chiaramente ad ascoltare ora la parola di Dio, a rientrare in noi stessi ora come Il figliol prodigo, a tornare ora verso il padre, prima che sia troppo tardi. Il ricco aveva giudicato inutile occuparsi di Lazzaro, anzi evidentemente era convinto bastassero gli scarti della sua tavola per considerarsi già a posto con la sua coscienza. Ma in un altro passo il Signore Gesù aveva affermato "con la misura, con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio".
0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio
11:17 Lettura del Vangelo di Luca (Lc 16,19-31)
13:57 Commento sul Vangelo di Luca (Lc 16,19-31)
Dal Vangelo di Luca
(Lc 16,19-31)
C'era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: "Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma". Ma Abramo rispose: "Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi". E quello replicò: "Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento". Ma Abramo rispose: "Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro". E lui replicò: "No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno". Abramo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti"".
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